Bellissima escursione
quella che si propone in questa scheda, fattibile in tutti i periodi
dell’anno o quasi, con la quale è possibile toccare 2 dei rifugi più
conosciuti della media-Vallecamonica: Il Rifugio
Colombè (nuova gestione da agosto
2022) e il Rifugio De Marie. Il trekking non
è mai difficile perché sfrutta mulattiere e larghi sentieri, sempre ben
indicati e segnati. Il dislivello positivo di 850 metri ed i circa 13 km
totali fanno si che la gita sia a portata di tutti gli escursionisti.
Il
Rif. Colombè si trova alla quota di 1720 metri, nel comune di Paspardo, ed è anche tappa del Sentiero Italia. A
nord-est si elevano l’omonimo monte (m 2133) e le Cime di Berbignaga,
delle quali la più conosciuta e più facilmente raggiungibile è quella settentrionale (m 2368). Dal rifugio si possono compiere numerose escursioni,
come quella per i monti appena citati, ed altre più impegnative. Dal Rifugio è inoltre possibile raggiungere il Lago d’Arno (passando dal Passo
della Porta , o attraverso il più facile Sentiero dei Tre Fratelli),
lago che, per la sua forma e posizione, ricorda i fiordi norvegesi.
Il Rif. De Marie si trova alla quota di 1427 metri,
nel comune di Cimbergo. E’ posto nella suggestiva conca del Volano,
circondata dallo spettacolare gruppo del Tredenus,
con il Pizzo Badile Camuno (m 2435) che la completa a sud. Oltre ad essere tappa obbligata
per chi vuole salire al Pizzo Badile, anche da qui sono numerose le
escursioni che è possibile fare, come per il già citato Lago d’Arno
passando dal Passo della Porta, per il Biv. Cai
Macherio (m 2590), per il Passo di Mezzamalga (m 2332) e per il lontano Rif. Brescia.
Si ricorda che ci si trova all’interno del Parco dell’Adamello immersi in
una natura ancora poco contaminata.
Itinerario
Oltrepassata la breve
galleria che separa il paese di Cimbergo da quello di Paspardo e superata
la valletta dove scorre il Torrente Re (confine
tra i due Comuni), dove è presente anche una falesia per arrampicata,
si percorre la Via Bertolotti (sulla
destra una fontana di acqua freschissima) sino al piccolo parcheggio
situato prima dell’ingresso del paese, dove è facile trovare
posto per l’auto. Si imbocca quasi subito Via Croce che sale in
moderata pendenza tra le case che delimitano
la parte orientale del paese, si mantiene la destra sino a superare un
altro piccolo parcheggio (7/8 auto)
dove in pratica finisce l’abitato. La stradetta, non più asfaltata,
prosegue sino ad incontrare le grandi frecce
che indicano la “Via dei Rifugi”: verso sx per il Rif. Colombè, verso dx
per il De Marie al Volano; in pratica siamo all’inizio dell’anello che si
andrà a percorrere, anello che conviene percorrere in senso orario… Quindi
seguiamo verso sinistra ( x Rif.
Colombè) la stradetta che piano piano inizia a salire e che nel
frattempo si è fatta acciotolata. Alcune cartine indicano che siamo anche
su un tratto della Via Bassa
dell’Adamello…Alla quota di circa 1130 metri in località Ghisgiulì si
intercetta la strada carrabile (regolamentata,
Cai 78) che conduce verso alcune località come la Zumella ed anche
verso il Rif. Colombè . Ignoriamo questa strada continuando al di là della
stessa seguendo le indicazioni per il
rifugio e la freccia segnaletica del sentiero Cai
117 per il bivio Sentiero
3 Fratelli (Cai 22 per Lago d’Arno)
e per il Passo della Porta; a tal proposito si segnala che la nuova
numerazione del catasto Sentieri di
Vallecamonica in via di definizione, prevede che il 117 diventi 697,
mentre il 22 diventi 605 (vedi fig.). La mulattiera,
con costante pendenza mai troppo ripida
sale, nel bosco di noccioli, con alcuni cambi di direzione incontrando
alcune volte delle deviazioni e\o sentieri che si ignorano, come quello dei 3 Fratelli, rimanendo sempre sul 117. Dopo aver superato una
località chiamata Daha (m 1370),
alla quota di circa 1400 metri si passa tra le
panoramiche Baite di Pusol, alcune ristrutturate ed altre ridotte a ruderi, località che attribuisce a
questo sentiero il nome di “sentiero di Pusol”. La mulattiera continua in salita nel bosco, ora fatto anche di
larici, sino a quando il bosco diventa più
fitto. Superato un cartello locale
(Grasata m. 1550), dopo alcuni tornanti e
risalite, si sbuca in una piccola radura oltre la quale si reincontra
la carrabile regolamentata e, poco distante la
Malga Colombè (m 1710). Si segue verso
sinistra l’ampia strada per qualche minuto sino a raggiungere il grande pianoro che ospita il Rif. Colombè
(m 1720), massima quota di tutta l’escursione. Un
pannello in legno ci accoglie col benvenuto in lingua italiana e
inglese.
La vista è
panoramicissima sulla media/bassa Vallecamonica
e grandiosa verso la Concarena. Se la
giornata è limpida anche parte del Lago d’Iseo
è ben visibile. Vasto risulta pure essere il panorama verso le Orobie Bresciane.
L’itinerario, che fino
ad ora sostanzialmente era diretto da sud a nord, prosegue in senso
contrario: dal Rif. Colombè si ripercorre a ritroso il tratto che ci separa
dall’omonima malga e si continua sulla strada
che in moderata discesa raggiunge, dopo una curva
sinistrorsa la zona prativa chiamata Plà
dei Rac dove, alla quota di circa 1635 metri, è situata la Chiesetta della Madonna delle Nevi, mentre la
direzione di marcia è ora verso est. Poco più avanti, sulla sinistra, si incontra una bella area pic-nic. Si prosegue sempre
suffragati dalle indicazioni della “Via dei Rifugi”, evitando quindi
deviazioni o svolte verso le sottostanti località con numerose cascine,
come la Zumella. Si continua, rimanendo un pochino più alto della suddetta
località, sino a quando si intercetta e ci si immette sulla carrabile (Cai 78). Poco dopo si raggiunge la Valle di Nicol (m 1530), costellata da numerose
cascine, dove si abbandona il segnavia Cai 78
(che sale alla Porta di Zumella)
rimanendo sulla stradetta che diventa Cai 78A.
Alcuni scorci panoramici ci consentono di ammirare la Concarena o il più vicino Pizzo Badile. Si prosegue in dolce discesa, incontrando una fontana ed un bivio, che si
ignora, sino ad un successivo bivio dove le
puntuali indicazioni non consentono errori. Si scende ora più rapidamente
sulla strada (Cai 16), (oppure si può
scendere più direttamente nel bosco utilizzando un percorso per MTB…)
che con alcuni tornanti ci conduce nella Conca del Volano ed in pratica al Rif. De Marie (m 1427).
Il panorama verso le soprastanti cime, Tredenus, Volano, Craper
ecc e Pizzo Badile è veramente suggestivo.
Dopo la sosta si
continua in discesa seguendo la strada (Cai 16) che quasi subito supera il Torrente Tredenus grazie al ponte chiamato
“ponte del Clavasso”. In circa 10
minuti si giunge ad una santella (m 1290 circa) dove la puntuale
segnaletica ci indica di abbandonare la strada che continua in discesa
verso ovest (si ricorda che questo
tratto fa parte sia del Sentiero
Italia tappa D255 che del Sentiero
Monsignor Antonioli); Si svolta quindi a destra per andare a
riattraversare il Torrente Tredenus mediante un ponte detto “Ponte del
Sergio” perdendo qualche metro di dislivello, quindi si risale
dalla parte opposta guadagnando una quarantina di metri sino ad
intercettare una mulattiera acciotolata proveniente
essa stessa dal Volano e diretta (nord)
verso la località Paere. Si segue invece la
sterrata che verso sinistra si inoltra verso il bosco e verso la parte
bassa della Val Zumella, diventando poi un bel sentiero
ombroso, chiamato dai locali “sentiero della Plana”. In circa 40 minuti e
dopo aver attraversato il torrentello che
scende dalla suddetta valle, si chiude l’anello
poco sopra l’abitato di Paspardo.
Earth File Gpx Cartografia Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Paspardo
|
968
|
Rif. Colombè
|
1720
|
752
|
|
h. 1.45
|
4,47
|
E
|
14/04/2021
|
Rif. Colombè
|
1720
|
Rif. De Marie
|
1427
|
-293
|
|
h. 1.30
|
5,5
|
E
|
Rif. De Marie
|
1427
|
Paspardo
|
968
|
+60
-519
|
|
h. 1.15
|
3,63
|
E
|
|