(prima parte) – Sotto i 2000
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SCHEDA |
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Giro ad anello: Villa Dalegno – Canč – Chigů – Pigadňe – Premia – Saline – Viŕlacc – Villa Dalegno A nord di Villa Dalegno, di Canč e di Vione, si estendono verdi prati costellati di tradizionali baite e bellissimi boschi di larice, percorsi da incantevoli sentieri e mulattiere, spesso ricoperte di finissima e soffice erba. Situati alle pendici meridionali e soleggiate del Monte Coleazzo, del Bles e del Mattaciul e non lontani dalla vicinissima Val di Canč, offono motivi per effettuare camminate ed escursioni veramente piacevoli, per gran parte dell’anno. Questa zona č particolarmente apprezzata per le sue ricchezze naturalistiche ed architettoniche e per il dolce paesaggio, ma anche per la facilitŕ con cui si avvista la fauna alpina. I numerosi sentieri, le belle e molteplici mulattiere e le stradette, che collegano le varie localitŕ, permettono di sbizzarrirsi sulla pianificazione degli itinerari per le relative camminate, dove, fattore importante e non indifferente, č la facilitŕ di trovare fresche fontane sul percorso. In questa escursione si parte da Villa Dalegno (m 1376), frazione di Temů, ed in circa quattro ore o poco piů, si percorrono piů di 13 km per un dislivello complessivo di circa 950 metri, con possibilitŕ di allungare il percorso di 2/3 km per addentrarsi in Val di Canč fino a Cortebona (m 1766), nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Itinerario: Raggiungere Villa Dalegno (m 1376) e lasciare l’auto in uno dei comodi spazi adibiti a parcheggio. Dopo aver superato la chiesa si imbocca Via Castello e ci si porta nella parte alta dell’abitato fino ad incontrare una strada pianeggiante, che si prende svoltando a sinistra (CAI 3) con l’indicazione Canč incisa su una delle ultime case. Superata la santella della Madonnina della Valle, la bella carrozzabile, dopo un tratto in piano, si fa decisamente piů ripida per risalire il Valůclu fino a raggiungere la localitŕ Gario de Sot (m 1521), dove al tornante la si abbandona per proseguire dritti verso Canč su una comoda stradella erbosa con bella visuale sulla Vallecamonica e sul paese di Vione con la sua frazione di Canč. La stradetta entra in un vallicella per superarla e risalire dalla parte opposta fino a raggiungere la Cŕ del Cňrf, dove si lascia a sinistra una santella e si prosegue mantenendo la destra. Si entra quindi nella parte terminale della Val di Canč, attraversata dal Torrente Fumeclo, si supera un ponte di legno e una baita ristrutturata ed in breve si raggiunge il paesino di Canč (m 1471). Evitando tutte le deviazioni si avanza dritti passando davanti al ristorante Cavallino e seguendo la strada in porfido e la Via Dr. Tomasi si attraversa la parte alta del bel borgo, fino a raggiungere un bivio, dove si tiene la sinistra per prendere la sterrata che porta a Premia. Si avanza in piano sulla comoda e panoramica strada e ad una semicurva si tiene la destra ignorando il sentiero che scende a sinistra, e si continua fino ad incontrare una deviazione sulla destra che sale ripida nel bosco (se si continua dritti si arriva a Premia dopo mezzo km). Il sentiero sale fino alla localitŕ Doch dove passa a destra di una graziosa costruzione e incrocia poco sopra la mulattiera che da Premia sale a Saline; si ignora quest’ultima e si continua senza cambiare direzione sulla bella sterrata in mezzo al bosco di larici, fino alla localitŕ Chigů (m 1679). Al bivio si piega a sinistra, decisamente in salita, incontrando poco dopo la Cŕ Ecěa, dove si continua ancora molto ripidamente nella stessa direzione raggiungendo la soprastante mulattiera (che collega Pigadňe a Saline), con un altro toponimo inciso su una pietra (El_Com), alla quota piů elevata di tutta l’escursione (circa m 1780). Si procede in piano sulla bella stradetta erbosa fino a Fontana Santa, dove si incontra il sentiero CAI 66 che scende da Casine di Bles; si continua in discesa sulla mulattiera perdendo quota velocemente e dopo aver evitato una deviazione a destra al Cazot de l’Ort, si perviene ad una fontana in localitŕ Pigadoe (m 1622), vicino ad una bella area pic-nic. Dopo l’eventuale sosta si riprende la sterrata che passa a sinistra di una casina ristrutturata, ed evitando la strada che porta a Malga Tremons si devia decisamente a sinistra seguendo l’indicazione per Premia. Si oltreppassa in discesa un’altra casina e si incontra un cartello con la scritta Ciocc, quindi la mulattiera CAI 66 costeggia delle cascine ed in breve raggiunge Premia all’incrocio principale tra le baite (crocefisso); qui si imbocca a sinistra la sterrata CAI 3 che sale a Doch (m 1573) superando il crocicchio attraversato all’andata e con la quale si arriva alla localitŕ Saline (m 1665). Raggiunto un incrocio si ignorano le deviazioni a destra per Canč (si lascia anche il CAI3) e si continua sulla sterrata che passa davanti ad una fontana (alla nostra sinistra) e che procedendo in piano supera la cascina Berghaus di Suncanč e subito dopo un’altra bella fontana. La bellissima strada erbosa procede piana e assumendo direzione nord entra in Val di Canč dove passa tra le belle casine della localitŕ Vialŕcc e dove un bivio sulla destra consente di raggiungere la sottostante sterrata riprendendo il CAI 3 e con questa si attraversa il ponte sul T. Fumeclo; se si ha tempo e voglia varrebbe la pena continuare sulla stradetta che attraversa i Vialŕcc per raggiungere dopo circa un km la localitŕ di Cortebona (m 1766) dove sorge un piccolo centro d’informazione del Parco Nazionale e un’interessante vecchia calchera ben ristrutturata. Da Cortebona si ritornerebbe con la strada CAI 65 verso il ponte sul T. Fumeclo. Oltrepassato il ponte e attraversata la strada (CAI 65) per la Val di Canč, si riprende in salita sul versante opposto (sempre CAI 3) seguendo l’indicazione Villa Dalegno, guadagnando quota nel bosco di larici. Raggiunti un bivio, dove a sinistra si sale per Chigolo, si mantiene la destra e con la mulattiera dapprima sterrata e poi ricoperta di verde erbetta si scende verso le Baite Pamprano (m 1621) indicate da un freccia in legno. Passate quest’ultime la mulattiera cala velocemente verso le case di Gario, viste all’andata, e verso il paese di Villa Dalegno che si attraversa fino al parcheggio.
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(prima parte) – Sotto i 2000