(prima parte) – Sotto i 2000
|
SCHEDA |
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Al Laghetto di Guspessa, Lagazzuolo (m 1824), da Mola – giro ad anello Fra i valichi che mettono in comunicazione l’alta Valcamonica e la Valtellina, quello di Guspessa è fra i meno noti, eppure la sua rilevanza storica è comprovata dai documenti, come importante tramite mulattiero per accedere, verso nord, a Tirano e al passo del Bernina. Nel periodo della dominazione grigionese in Valtellina e di quella veneta in Valcamonica, il passo, con quelli attigui degli Zapei d’Avriga (poi Aprica) e del Mortirolo, fu la via più comoda per collegare Venezia con Coira e con il bacino del lago di Costanza. La sua notorietà fece sì che bande di malviventi penetrassero più volte in Valcamonica, nel 1515, e che, in senso inverso, lanzichenecchi tedeschi irrompessero, nel 1526, in Valtellina. Nella Guida degli Itinerari Militari, del 1917, Guspessa viene ancora citata come ottima mulattiera, in gran parte selciata. Questo itinerario oltre a compiere un largo anello a cavallo del valico in un ambiente di grande bellezza, segnato da pascoli e da folti lariceti, attraversa quasi tutta l’oasi faunistica di Mola-Toricla, da est a ovest.
Itinerario: Da Edolo, con una stradina asfaltata si raggiunge in una decina di km l’altopiano di Mola a circa 1700 metri s.l.m.. Si può parcheggiare nei pressi dell’area di pic-nic o in uno degli slarghi vicino alla chiesetta dedicata al Beato Don Gnocchi. Di mattino presto è facile avvistare i cervi nei confinanti pascoli, dominati dal Motto della Scala e dalla Cima Cadì. Si prende la strada carrozzabile (in auto solo con permesso) che dall’area pic-nic prosegue verso sud (freccia gran tour del Mortirolo N.69). Volendo si può salire subito al vicinissimo Rifugio Mola, abbandonando temporaneamente la stradetta per riprenderla poco sotto, seguendo intuitivamente il sentierino che diparte dalla vicina e vecchia costruzione color rosa. Dopo aver guadato un torrentello, si risale tra gli ontani sino a che la strada non diventa pianeggiante. Si trascura la mulattiera che risale a destra la valle fino a M.lga Mola alta, continuando in piano, mentre il panorama si apre verso le Orobie bresciane col Piz Tri. Si continua verso ovest, passando sopra bei prati con cascine ristrutturate e tratti di bosco. Con un successivo tratto in salita nel bel bosco, si toccano le baite Martinè (m 1789) e quindi, sempre in moderata salita, si giunge al dosso sotto al Motto della Piana. L’itinerario si snoda ora tranquillo per un paio di Km sulla strada forestale, a un’altezza di circa 1850 metri, alternando pascoli, lariceti, macchie di ginepri e rododendri, vedute sulla conca di Guspessa e sul Monte Padrio. Dopo esser passati dalle baite Bagno (m 1874) e da Tabladas (m 1804), sempre con minimi dislivelli, si sbuca sulla strada asfaltata Trivigno-Mortirolo, la si segue verso sinistra raggiungendo subito il ristoro di Lagazzuolo (m 1824) ed il laghetto di Guspessa , sul confine tra il comune di Edolo e la Valtellina. Per il ritorno si riprende il cammino sulla strada
asfaltata e con modesta salita si percorrono poche centinaia di metri, fino
ad abbandonarla nei pressi di un segnale stradale,
imboccando sulla sinistra un evidente sentiero (purtroppo non segnalato)
che dopo aver attraversato una radura entra nel bel lariceto; facendo
attenzione a mantenere la traccia principale più marcata, si raggiungono in
discesa le Baite
Lognetto (m 1719) , a dominio della splendida
conca di Guspessa. Attenzione però, in presenza di neve, il taglio veloce attraverso il bosco potrebbe rivelarsi difficoltoso oppure non tracciato, perciò conviene seguire la strada asfaltata (come la traccia Gps allegata) , inizialmente in moderata salita. Si percorrono circa 2,1 km sino a quando, ormai in discesa, si raggiunge un tornante sinistrorso e bivio a destra (che si ignora). Superato il tornante ed il cartello di Guspessa, si prosegue sulla strada per circa 500 metri, passando sopra le Baite Salena, sino a quando è necessario abbandonarla (altrimenti si farebbe tutto il giro della conca) deviando decisamente a destra su uno stradetto, in modo da andare ad intercettare poco sotto, la strada che conduce alle vicine Baite Lognetto (guarda zoom cartina). Si raggiungono in discesa le Baite Lognetto (m 1719) , a dominio della splendida conca di Guspessa. Calcando la vecchia mulattiera si arriva alle Baite Guspessa (m 1590) e all’innesto della rotabile che scende verso Cortenedolo. La si segue per una decina di minuti. Appena sopra i prati di Danglo (m 1518), si lascia la strada e, mediante un primo breve tratto di rampa cementata, si imbocca, verso monte, la ripida gippabile, incavata nel terreno e protetta dagli alberi. Si sale la costa del monte e, dopo buon tratto, si perviene ai prati sottostanti le Baite Martinè. Con un largo giro ci si ricollega alla strada forestale già percorsa all’andata e quindi a ritroso si ritorna a Mola e all’auto. guarda le foto Cartografia Ingenia Mappa
05 Maggio 2024 -
File Gpx - Cartina
27 Aprile 2019 (Partenza da Restone) -
file Gpx - Cartina
29 Novembre 2016
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
(prima parte) – Sotto i 2000