E’ una
montagna che si eleva nelle Prealpi Bresciane e Gardesane, viene chiamata
anche Gölem in lingua lombarda. Il versante meridionale si presenta spoglio
e arido, mentre le pendici occidentali sono ammantate da foreste di abeti
sino al limite della vegetazione arborea, collocato intorno ai 1650 metri. Notevole
il panorama che si può ammirare dalle cime: nelle giornate limpide,
specialmente d’inverno, si può avere una vista d’insieme dell’intero arco
delle Prealpi Lombarde, fino ai grandi massicci alpini come l’Adamello e le Dolomiti di Brenta; una veduta
dall’alto di tutta la pianura lombarda, sino agli Appennini che la chiudono
a sud. sulla quale all’inizio del XX secolo
(1902) è stato eretto un imponente monumento al
Redentore, voluto da Giorgio Montini, padre di Papa Paolo VI. Nel 1988
è stata eretta anche una statua dedicata al Pontefice. Poco più in basso,
alla quota di 1865 metri sul solatio versante che guarda il lago d’Iseo, ed
in posizione privilegiata, c’è il rifugio
Almici, aperto da maggio a ottobre e a conduzione famigliare.
Le vie di
accesso sono svariate, sia dalla Vallecamonica che dalla Valtrompia: da
Zone col Sentiero degli Gnomi in quasi 3 ore, da Cislano passando da Croce
di Marone in 3 ore, da Passabocche di Pisogne in circa 2 ore, da Pezzoro in
2 ore.
In questa
escursione, l’itinerario compie un bellissimo e lungo anello di oltre 25 km
e 1400 metri di dislivello di sola salita, durante il quale sono necessarie
circa 4 ore per raggiungere la cima col suo monumento, passando in sequenza
Zone, malga Aguina, Punta Caravina, Dosso Pedalta e almeno 2 ore e mezza
per il ritorno scendendo verso Croce di Marone per il ritorno a Cislano,
punto di partenza.
Itinerario
Si parcheggia l’auto nei
pressi della zona di sosta camper e del maneggio
Mountain Pass Zone, in località Chigazzolo, poco sopra Cislano. Qui
inizia anche la carrareccia, molto lunga (CAI 226), che passando dal Passo
Croce di Marone, conduce al Monte Guglielmo e già vista nella relativa scheda. In
questa escursione ad anello sarà usata per il ritorno.
Dal
parcheggio si scende velocemento verso la sottostante strada principale,
con la quale si sale al vicino paese di Zone. Si attraversa l’abitato fino
alla parte alta dove si seguono le indicazioni per il Monte Guglielmo. Una
stradina asfaltata incontra ben presto il bivio
per il Sentiero degli Gnomi (CAI 227), che si evita mantenendo la sinistra
per continuare sul segnavia CAI 228,
indicazione sentiero Bombolone - malga Aguina. Da asfaltato il percorso
diventa sterrato e passando dalla località di
Osone (m 860), raggiunge Bombolone (m
1020) dopo circa un’ora dalla partenza. Si
continua sul sentiero 228 e dopo un
breve tratto nel bosco, dopo esser passati vicino alla pozza Aguina (m 1146), si esce sui bei pascoli della malga omonima, situata in
una bella conca prativa disseminata di doline, a circa 1200 metri, dove la
vista può già spaziare verso la Vallecamonica
e sulle montagne di Pisogne. Quì inizia il lungo crinale del Monte
Guglielmo, che si comincia a risalire in direzione sud-est (CAI 207), verso il Monte Agolo , fino a giungere
ad un’area pic-nic, nei pressi di una pozza
(m 1370). Si continua in cresta passando vicino
al gruppo di secolari faggi, comunemente chiamato le “tredici piante” e
sempre con salita decisa si passano in sequenza dei roccoli, adibiti alla
caccia, molto sentita in questa zona. Superato l’ultimo
roccolo (caravina), e i 1600 metri di quota, inizia la parte di cresta
dove bisogna porre un poco di attenzione in più, fino a Punta Caravina (m 1847), specie nel periodo
invernale, per la possibilità di trovare terreno ghiacciato e per la
ripidità del tratto. A Punta caravina si incontra il sentiero CAI 201 che
da Pisogne sale al M. Guglielmo e col quale si potrebbe proseguire quasi in
piano, fino al Rifugio Almici. Tuttavia lo scopo dell’escursione è di mantenere il tracciato di cresta fino alla
meta, cmq non difficile e ben marcato, e quindi seguendo le evidenti
tracce, si arriva presto al Dosso Pedalta
(m 1957), sormontato da un ometto di sassi e punto più elevato della zona.
Si continua sempre con leggeri saliscendi ed infine si raggiunge la Cima di
Castel Bertino (m 1948) e il monumento del
Redentore. Grande il paesaggio che si
può ammirare in tutte le direzioni.
Con
evidente sentiero (CAI 201) si scende al
sottostante e vicino Rif. Almici (m 1861)
dove è possibile sostare ed eventualmente rifocillarsi. Si ritorna a valle,
col lungo percorso (CAI 226), scendendo
prima alle malghe Guglielmo di sopra e di sotto, quindi passando dal Passo Croce di Marone ( anche qui è presente
una trattoria\rifugio) e completando con l’ultimo lungo tratto che ci separa dal parcheggio.
N.B.: una variantina di discesa è possibile dalla malga Guglielmo di sotto
(m 1610), tagliando con il sentiero 3V,
fino a Malpensata (m 1348), ma essendo non proprio agevole, visto che si ha
nelle gambe una lunga camminata, si consiglia di fare il percorso
principale, molto più tranquillo.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Sosta Camper
Cislano
|
670
|
Castel Bertino
|
1948
|
1278
|
1400
|
h. 4.00
|
13
|
E/EE
|
06/12/2016
|
Castel Bertino
|
1948
|
Sosta Camper
Cislano
|
670
|
-1278
|
|
h. 2.30
|
13
|
E
|
Nota: il tempo è riferito alla sola salita o
all’andata!
|