(prima parte) – Sopra i 2000
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SCHEDA |
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Valle di Arcina e Laghetto di Lavena (m 2000) – giro ad anello Il territorio del Comune di Bienno comprende parte del bacino del torrente Grigna e del suo affluente Travagnolo, denominato Arcina nella parte alta, nel quale a sua volta confluiscono la Valdaione e la Valle Lavena; l’altitudine minima (m 400) si registra nel fondovalle mentre l’altitudine massima si riscontra sul Monte Auccia (m 2212), situato sullo spartiacque con la Val Trompia. Nella parte superiore il territorio è ampio ed aperto, e da ovest ad est si susseguono la Valle Grigna, la Valdaione, la Valle Arcina e la Valle Lavena: nella prima si innestano in sponda idrografica sinistra la Val Bresciana e la Val Gabbia, entrambe facenti parte della Zona di Protezione Speciale Val Grigna; la Valdaione, solcata dal torrente omonimo, è delimitata ad ovest dalla dorsale Dosso Figarolo (m 1910) – Dosso della Fiora (m 2140), e ad est dalla dorsale Dosso Santo (1838 m s.l.m.) – Monte San Gallo (2054 m s.l.m.) – Pizzo Mortaio (2154 m s.l.m.); la Valle Arcina e la Valle Lavena, percorse dai torrenti omonimi, sono infine separate dalla dorsale di Punta Lavena (2010 m s.l.m). A valle della confluenza tra i torrenti Travagnolo e Grigna il territorio si restringe notevolmente e presenta una morfologia più accidentata con alvei molto marcati e versanti ripidi. In localitè Arcina e sul versante orientale del Dosso Santo dominano le formazioni di lariceti mentre le peccete sono prevalenti nella Valdaione, in Valle di Travagnolo e nella Val Grigna. Delle valli che si dipartono con andamento Nord - Sud dall’incassato solco della Val Travagnolo, la Valle di Arcina è la più affascinante. Dopo un bellissimo bosco di larici e abeti rossi, la valle si apre fino a definire un anfiteatro di rara armonia al centro del quale domina la caratteristica piramide, di apparente difficile accesso, del Pizzo Mortaio. Visto le modeste quote, e l’itinerario che si svolge quasi sempre su mulattiere e sterrate, questa bella e facile escursione ad anello è adatta per gran parte dell’anno, mentre numerose sono le località e le malghe che si incontrano: M.ga Cogolo (m 1543), Travagnolo, C.na Nuova di Arcina, M.ga di Arcina, Casinone di Arcina, Lavena, Caserma Codèmort e laghetto di Lavena (m 2056) nella prima parte (sentiero CAI 790); M.ga Cavallaro (m 1879), M.ga Vericla, M.ga Prato e quindi ritorno a M.ga Cogolo nella seconda parte (sentiero V.d.S.) scendendo dalla Valle di Crocedomini. Itinerario: Raggiunta la località Campolaro a circa 1450 m. s.l.m. (deviazione a destra sulla strada che da Breno o Bienno conduce al Passo di Crocedomini), e superate le case mediante la sterrata, si può proseguire fino al Ponte di Fontanazzo dove si può parcheggiare negli slarghi vicini oppure proseguendo ancora per poco sulla carrabile. Ci si incammina sulla strada inizialmente sterrata (CAI 790) ma che ben presto, grazie a dei lavori di recupero del percorso, diventa con le guide pavimentate in porfido, e in pochi minuti si raggiunge la M.ga Cogolo (m 1543), dove nei pressi sorge anche una estesa area da pic-nic. Ignorata la deviazione a sinistra verso Vericla, si seguono le successive indicazioni, del sentiero CAI 790 per il Casinone di Arcina e sempre su strada pavimentata si giunge rapidamente, in leggera discesa, alla località di M.ga Travagnolo (m 1495); qui sempre guidati dalle puntuali indicazioni si passa nei pressi di un traliccio dell’Enel, si imbocca una sterrata e ci si porta al bivio Valle di Travagnolo - Valle di Arcina a quota 1484. Si prende la diramazione di sinistra dove la strada segue la parte superiore della Valle di Travagnolo fino a superare l’omonimo torrente a quota 1522 m. Continuando lungo la medesima, ci si inoltra nella valle di Arcina per circa un chilometro fino a sbucare sull’ampia piana dove sorge Malga Arcina 1610 m (ore 1.30). Continuando al centro della valle ci si sposta progressivamente verso il Monte San Gallo lasciando sulla destra il Casinone di Arcina (m 1766). Si continua per altri 20 minuti guadagnando quota gradualmente sulla carrabile che con diverse curve e tornanti raggiunge M.ga Lavena (m 1865) dove si incrocia la Via del Silter CAI 795 (V.d.S.). Ci sono ora 2 possibiltà per arrivare al laghetto di Lavena, prossima meta: seguendo le indicazioni della V.D.S. imboccando a sinistra verso il goletto di Lavena, oppure continuando a destra (sud), con visuale verso il Pizzo Mortaio e la P.ta dell’Auccia, in modo da passare dai ruderi della Caserma Codèmort, situata nei pressi della strada delle 3 Valli. Con questa, da Codèmort, si percorre circa un km in leggera salita, direzione nord (verso Crocedomini), arrivando velocemente al laghetto di Lavena posto a quasi 2000 metri s.l.m..
Sempre su strada, si aggira a sud il grazioso specchio d’acqua (utilizzato per la pesca sportiva) e si prosegue oltre, incontrando dopo circa 15 minuti un paletto con la freccia segnaletica della V.d.S; quindi si abbandona la strada per scendere verso l’Alpe Cavallaro (m 1879), tramite il sentiero che degrada dolcemente sul costone erboso. Dalla malga , proprietà del Comune di Cividate Camuno, il sentiero V.d.S. si inerpica brevemente sul ripido pascolo per superare un dosso e quindi si dirige verso la M.ga Vericla (m 1808) entrando di fatto nella Valle di Crocedomini. Da Vericla su comoda mulattiera si scende a M.ga Prato (m 1654) e quindi molto rapidamente, transitando dall’area di pic-nic, si chiude l’anello a M.ga Cogolo (m 1543).
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(prima parte) – Sopra i 2000