(prima parte) – Sotto i 2000 m
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SCHEDA |
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Bivacco Adamone (m 1456) Il Bivacco
Adamone è situato sulle pendici meridionali dell'omonimo monte. Itinerario: Si parte dalla frazione di Pescarzo
di Capo di Ponte (m 638). Si risale la parte alta del paese sulla destra,
dove c’è un comodo parcheggio. Ci si incammina lungo Via Don Baccannelli per
poi attraversare il centro del caratteristico
paesino. Da poco la segnaletica è stata aggiornata oltre che con
cartelli, anche con i caratteristici segni bianco/rosso sui massi o sulle
piante. Dopo aver attraversato il paesino, nei pressi di una fontana si
seguono le indicazioni per il bivacco Adamone e con la stradetta si supera il
ponte sul torrente Cristino. Si percorre la bella mulattiera con modesta
pendenza seguendo sempre i puntuali segni bianco/rosso fino ad un bivio dove si rimane su quella
principale tenendo la sinistra (l’eventuale deviazione a destra fa parte della variante).
Ben presto si perviene ad un altro
bivio in località “Pisine” anche qui ben segnalato: verso sinistra per
Rifugio Baita Iseo, verso destra per Rif. Adamone. Quindi si rimane sulla
strada principale fino alla prossima
località denominata “Valzerta”dove
c’è un ulteriore bivio (circa 30
minuti dalla partenza). Si tiene la destra e con bella sterrata in piano si
giunge ad una piccola valle che si supera. Si ricomincia a salire e in poco
tempo si incrocia la strada che
sale da Pescarzo (notare che con la variante si
arriva qui sbucando dal prato sottostante). Si sale ora con tratti anche cementati e si
oltrepassa la località “Corlet”
e con bel tratto quasi in piano
si arriva ad una curva a sinistra,
dove c’è anche un bivio che sarà quello che si potrà utilizzare come alternativa di
discesa, in modo da fare un piccolo anello. Da qui in poi inizia il
tratto con più pendenza di tutta l’escursione, dove sui 1150 m si inconta la
statua del “Cristo delle Nevi”,
e che con tornanti e tratti ripidi porta al bellissimo bivacco Adamone (m 1456) che domina sulla media Vallecamonica.
Come già anticipato, sono veramente belli i panorami specie in veste invernale
(guarda le foto invernali). Dal bivacco, con percorso impegnativo e faticoso (EE), su
deboli tracce di sentiero e su isga, è possibile salire al Pizzo Garzeto (m
2088) e al Monte Elto (m 2148) e quindi scendere poi verso i Campelli. Per il ritorno è possibile variare parte del percorso: arrivati
alla curva già citata sopra,
anziché seguire i segni, si prende la strada a sinistra, inizialmente cementata, che scende.
In tal modo la mulattiera consente di passare tra altre
località della zona, con bei prati, come quella denominata “Longprat”. Variante. Dopo 20 minuti circa dalla partenza, giunti ad una cascina sulla
destra, si abbandona la mulattiera e ci si immette sulla stradina (destra) , che sale per
poco fino a scendere nella valletta
verso una costruzione (Bait Listigno)
che si raggiunge e si supera per risalire il bosco verso destra, seguendo
l’evidente sentiero che in pochi
minuti conduce ai prati di una località sotto Planareto; si risalgono i prati verso NE mantenendosi
ai bordi sulla sinistra fino ad incontrare la strada che sale da Pescarzo e che sale verso il bivacco. Questa
variante può logicamente essere utilizzata anche per
il ritorno: in pratica giunti
al bivio, si scende nel sottostante
prato e mantenendosi verso
destra al limitare del bosco si puntano gli evidenti alberi che delimitano il prato e il bosco. Non
è difficile trovare oltre un evidente sentiero che in pochissimi minuti
scende alla citata baita Listigno,
con nanetti nel prato. Si prende poi il largo sentiero che conduce alla mulattiera principale. Guarda le foto Cartografia Ingenia
Mappa
Nota: il tempo è riferito alla sola salita o all’andata! |
(prima parte) – Sotto i 2000 m