Rifugio San
Fermo (m 1866)
La motivazione che
ha spinto alla tutela dei Boschi del Giovetto è la presenza di una ricca popolazione di
Formica Lugubris, che appartiene al gruppo della Formica Rufa, che costruisce
nelle abetaie dei vistosi nidi alti fino ad un metro, utilizzando gli aghi
delle conifere. Queste formiche sono rigorosamente protette per la loro
grande importanza ecologica in quanto sono i principali nemici naturali della
Processionaria del Pino. Una specie di lepidottero molto dannoso che ogni
notte esce in lunghe file per nutrirsi, defoliando con grande voracità anche
interi alberi.
Itinerario: da Croce di Salven (m
1100), Parco del Giovetto
Parcheggiare
nella piazzola dove inizia la Riserva naturale
regionale dei Boschi del Giovetto, sulla destra della strada che da Borno conduce verso la Val di Scalve, circa
quattrocento metri dopo la località Croce di Salven. Qui ha inizio
l’itinerario CAI 102. Imboccare sulla destra
una strada sterrata e attraversare un ponte
su un ruscello, Val dei Frasen, sulla cui sponda c’è un’area di sosta
attrezzata. Il percorso prosegue pianeggiante, attraversa il ruscello Val
Marsa e passa a fianco di una sorgente abbellita da una fontana intagliata
nel legno di larice.Una breve salita immette in un magnifico bosco di
conifere. Si raggiunge uno spiazzo erboso (località “Crus del pelat “), dove
è situata un’altra area attrezzata, distante poche centinaia di metri dal
Passo del Giovetto di Paline (m 1275). Poco prima (m 1254) di questo valico,
si gira a destra sulla mulattiera che sale ad incrociare una strada
pianeggiante che si segue verso destra fino ad un’ampia radura nei pressi di
una bacheca. Di fronte c’è il Roccolo del Giovetto (m 1309). Seguendo la
strada che sale a destra della bacheca si raggiunge il pascolo e la Malga Creisa (m 1459) da dove si può ammirare la Presolana e il
Ferrante. Si continua nel prato dietro la fontana, seguendo le tracce di una
vecchia strada forestale. Raggiunto il bosco si piega a sinistra, si
attraversa in diagonale fino ad un crinale e lo si risale in forte pendenza
fino al Roccolo del Gatì (m 1707). Proseguendo lungo il sentiero, ora meno
ripido, con panorami sempre più ampi, si
arriva ad una pozza (m 1763). Ci si mantiene sulla dorsale che fa da
spartiacque tra la Val
Camonica e la
Val di Scalve e si risalgono due dossi (sul primo c’è una croce) tra pascoli e cespugli di ontano
verde fino al passo del Costone (m 1937), dove s’interseca il sentiero n° 83 che verso destra porta al rifugio San Fermo mentre a sinistra conduce al
Passo di Corna Busa. (Dal San Fermo si può
raggiungere il Laeng col sentiero CAI 82 in poco più di un’ora).
Per
il ritorno si può scendere col sentiero CAI 100 fino a
Malga Zumella (m 1576) e poi col CAI 101 a Croce di Salven facendo così un giro ad anello.
Guarda le foto Cartografia
Ingenia Mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
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quota
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dislivello
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max
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Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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Croce di Salven
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1100
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Rif. San Fermo
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1866
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766
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835
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h. 2.40
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E
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10/11/20132
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Nota: il tempo
è riferito alla sola salita o all’andata!
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