Il Cristo e l’adultera
Nel 1991 Domenico Nodari partecipa alla mostra collettiva organizzata in Esine in occasione della festa del patrono San Paolo. L’Artista presenta alcuni quadri tra i quali spicca un’opera eseguita due anni prima (1988) con la mano sinistra, forse una delle tele più famose del Nodari e che ha suscitato notevole interesse del pubblico e numerosi commenti critici.
«Il Cristo e l’adultera anche se può apparire “osè” per chi lo guarda, osservandolo meglio si riesce a comprenderne il messaggio: il perdono di Dio alla donna smarrita, l’Amore che deve essere totale per ogni creatura intesa nella personale dignità di ogni essere vivente»
Rota Roan Angelo
«In questo quadro Nodari manda a tutti noi un chiaro messaggio. Il Cristo raffigurato non è un Cristo dai tratti e colori violenti, non è un Cristo sofferente. Lo sguardo è trascendente, è un “Cristo Risorto“.
Le stigmate sulle mani indicano che Lui è Risorto, come stava scritto, e con il perdono alla donna ci indica: Amore e rispetto per ogni essere vivente.»
Nicola Orsatti
Eseguito con tecnica mista su tela cm70×50 - anno 1988